A Cuba una statua per ricordare Donè
SAN DONÀ. Sbarcherà anche nel Basso Piave un busto dedicato all’eroe partigiano e della rivoluzione cubana Gino Donè (nella foto). L’Anpi di San Donà, con Antonio Balliana, chiede adesso che il busto possa arrivare anche qui. Non solo al museo di Tuxpan, dove è salpata la motonave Granma dei Barbudos verso Cuba, ma anche all’Avana e poi a San Donà. E non si esclude anche anche Rovarè, dove è anagraficamente nato Donè, possa invocarne una copia. L’ultima parola a Cuba spetterà nientemeno che a Fidel Castro e il fratello Raul, già informati del progetto e amici personali del sandonatese.
Dietro a quest’opera di valorizzazione dell’eroe, potrebbe giungere ora un finanziamento europeo assieme all’interessamento dell’Anpi. L’artista jesolano Carlo Pecorelli sta già modellando il busto. Seguendo la mitica rotta del Granma, lo yacht con a bordo 82 rivoluzionari che 59 anni fa salpò dal Messico per abbattere la dittatura cubana di Batista, da Tuxpan il maestro Pecorelli è atterrato a L’Avana ricevuto dal generale Arsenio Garcia Davìla per concordare la realizzazione. Coordinatrice del progetto transnazionale che unirà il Veneto a Cuba mediante un'icona scultorea, sarà Giuliana Grando, segretaria Associazione Italia-Cuba circolo di Venezia “Vittorio Tommasi” che aveva preceduto con un viaggio nell'nell’isola. «Accompagnato da alcuni fedelissimi del presidente Fidel Castro», ha raccontato entusiasta Carlo Pecorelli, «ho incontrato il generale Arsenio nella sua abitazione.
Abbiamo trascorso un'intera giornata tra ricordi della rivoluzione legati al suo amico fraterno Gino Doné. Il generale mi ha proposto due opzioni: la prima è realizzare una scultura in acciaio corten da collocare nel Museo della Revolución all’Avana. La seconda è collocare la scultura a Trinidad dove Gino ha vissuto e sposato una cubana, Norma Turino Guerra». «Contemporaneamente a questa realizzazione artistica», aggiunge, «il comandante ha espresso l'intenzione di creare un polo culturale per dare risalto all’Italia e alla figura di Gino Doné Paro, valorizzando l'arte e la cultura italiana».
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