A Chioggia le mani vengono curate bene
Il reparto di ortopedia è diventato punto di riferimento per la Chirurgia dell’arto più esposto a traumi
CHIOGGIA . Chioggia, punto di riferimento per la chirurgia della mano. Sono oltre 400 le persone che ogni anno si rivolgono all’ospedale per operazioni di questo tipo, che spaziano dalla traumatologia alla chirurgia ortopedica di elezione, come il tunnel carpale o il dito a scatto, fino a quella più complessa, ovvero la chirurgia protesica, che prevede la sostituzione delle articolazioni delle dita, del carpo o del polso.
A parlarne è il primario di Ortopedia, Gian Paolo Ferrari, da 5 anni alla guida del reparto di Chioggia. Nella sua formazione Ferrari vanta proprio una specializzazione in chirurgia della mano, che ha conseguito in Italia e Francia.
«La traumatologia della mano è al primo posto come frequenza nella casistica ortopedica del Pronto soccorso», spiega Ferrari, «la mano è la parte più colpita in caso di incidenti, cadute da scivoli, biciclette o moto proprio perché quando si cade l’istinto ci porta a portare avanti le mani come forma di difesa. Non solo è la più colpita, ma è anche la parte che per il più delle volte per guarire necessita di un intervento chirurgico».
Nel 70% dei casi si ricorre alla sala operatoria perché prima si consente alla mano di muoversi correttamente e minore sarà il rischio che diventi più difficile la ripresa della sua funzionalità.
Il primario ricorda che si deve intervenire con celerità quando si avvertano formicolio delle dita, dolori al polso, affaticamento della mano e riduzione di forza che persistono per giorni. L’Ortopedia di Chioggia non si limita alla chirurgia della mano, all’anno si contano 1500 interventi: 400 per traumi, di cui 130 per fratture di femore dell’anziano, e 150 interventi di protesi (anca, ginocchio e spalla). Gli anziani con frattura di femore sono ai primi posti nell’ordine di trattamento che viene eseguito al massimo in 48 ore, ma vengono rispettati tempi ristretti, due tre giorni al massimo, anche per la restante traumatologia (frattura della spalla, dei polsi, del gomito, della gamba e del ginocchio).
«È importante che anche gli ospedali di rete, come quello di Chioggia», sottolinea il direttore generale dell’Usl 3, Giuseppe Dal Ben, «coltivino servizi e specialità, come quello ortopedico. È altrettanto importante che ogni struttura ospedaliera riesca a differenziarsi nell’offerta, puntando sulle specialità dove si è più preparati diventando anche punto di riferimento per gli utenti di altre realtà».
(e. b. a.)
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