A casa con l’ok dei genitori, in molte scuole è già realtà

Il decreto legge per regolamentare l’uscita dalle medie è già stato anticipato da molti istituti. Il caso di Chirignago dove i genitori certificano anche il tragitto “sicuro” del figlio
Belluno, 11 settembre 2006. iprimo giorno di scuola
Belluno, 11 settembre 2006. iprimo giorno di scuola

MESTRE. Con la firma dei genitori i ragazzi delle medie potranno tornare a casa da soli. E’ quanto previsto in un paio di emendamenti all’ultimo decreto fiscale che dovrebbero risolvere il problema che nelle ultime settimane ha fatto discutere le famiglie obbligando in molti casi i genitori - o i nonni, o le baby sitter - a presentarsi davanti a scuola per recuperare i figli con meno di 14 anni. Uno strumento, quello dell’emendamento al decreto legge, che permetterà - ha spiegato la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli - di risolvere quanto prima la situazione, con l’introduzione della certificazione firmata da parte dei genitori.

Esattamente quello che già succede, di fatto, in molte scuole della città e della provincia. All’istituto Colombo di Chirignago, per esempio, a inizio anno i genitori sono invitati a firmare una certificazione nella quale richiedono «l’uscita autonoma dell’alunno della scuola (a piedi, in bicicletta o con i mezzi Actv) senza che sia necessario l’accompagnamento di adulti. A tal fine dichiarano che il «proprio figlio conosce il seguente tragitto scuola-casa e lo ha già percorso autonomamente e senza accompagnatori».

A seguire c’è la descrizione del percorso. I genitori poi, nello stesso documento, certificano che il figlio «ha manifestato maturità psicologica, autonomia e capacità di evitare situazioni a rischio» e si impegnano a informare «tempestivamente» la dirigente scolastica «qualora le condizioni di sicurezza lungo il percorso scuola-casa o il percorso stesso dovessero cambiare».

Soddisfatti i rappresentanti dei genitori, anche perché il decreto legge dovrebbe porre fine alla discrezionalità - e ai timori - di alcuni dirigenti scolastici sull’obbligo o meno di andare a prendere i figli a scuola. «È una decisione di buon senso, la scoperta dell’acqua calda», spiega ad esempio Nicola Bon, tra i rappresentanti dei genitori dell’istituto Colombo, «ma è noto che in Italia è sempre attivo l’ufficio per le complicazioni degli affari semplici. La scelta dei genitori di permettere ai ragazzi di tornare a casa da soli fa parte del percorso di acquisizione di graduale autonomia da parte degli stessi ragazzi. Molti dirigenti, a Chirignago come in molte altre scuole del Veneziano lo avevano già capito».

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