A Caorle regge il porto peschereccio
CAORLE. Oltre ventiquattro ore di pioggia ininterrotta: anche Caorle, ieri, ha dovuto fare i conti con una delle giornate più bagnate degli ultimi mesi. Fortunatamente, però, l’allarme acqua alta per la protezione civile non è scattato perché, diversamente dall’entroterra, l’acqua ha mantenuto un livello controllabile impedendo la tracimazione nei punti più a rischio come il porto peschereccio (nella foto) o le varie darsene. Verso le 15 di ieri la marea è cambiata ritirando le sue acque e facendo diminuire i livelli nei bacini, nonostante la presenza di un forte vento e la pioggia continua. Ma Caorle non è solo mare e spiaggia, infatti, a risentire di queste precipitazioni sono state soprattutto le zone rurali dell’entroterra. Campi inondati e canali gonfi, ai lati delle strade anche il più piccolo fossato di scolo si è riempito sino a raggiungere i margini asfaltati. Anche qui le cose non sono andate meglio, soprattutto nelle frazioni di Ottava Presa e Marango, dove le già precarie condizioni dell’asfalto, soprattutto in via Sant’Antonio, sono peggiorate a causa della pioggia, creando nuove buche e cedimenti del manto stradale. Anche nella vicina Concordia Sagittaria, dove Lemene è stato monitorato per tutto il giorno, il sindaco Marco Geromin ha svolto periodici giri di perlustrazione per cercare di tenere sotto controllo. «I campi sono zuppi d’acqua», dice Geromin «e non riescono ad assorbire la pioggia che sta cadendo ininterrottamente. Le idrovore hanno lavorato sin dalle prime ore del mattino come pure la squadra della protezione civile». (Gemma Canzoneri)
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