A Campolongo foibe e lager diventano uguali

La giunta di centrodestra decide di riunire le celebrazioni. L’altolà dei partigiani: «Operazione pericolosa e sbagliata»

CAMPOLONGO. Un pasticcio storico e, come se non bastassero quelle già esistenti, una nuova fonte di polemiche. Succede a Campolongo dove il Comune ha decisio di riunire, il prossimo 11 febbraio, il “Giorno della Memoria”, con cui il 27 gennaio si fa memoria alle giovani generazioni delle aberranti idee razziste che portarono allo sterminio di milioni di persone di ogni credo ed etnia, assieme alla “Giornata del Ricordo” in cui si commemorano le vittime italiane delle foibe fatte per rappresaglia dai partigiani slavi.

Inevitabili le polemiche, forse volute, con l’Associazione partigiani che parla di «Operazione di mistificazione storica».

Il sindaco Andrea Zampieri, che guida una giunta di centrodestra e Lega, spiega che: «Per ricordare le vittime dei massacri che hanno bagnato di sangue il secolo scorso e per celebrare i concittadini Linda Piron e Cesare Ordan, insigniti dell’onorificenza di “Giusti fra le Nazioni” dallo stato ebraico nel 2015, eroi che, ospitando a Campolongo a rischio della vita, una famiglia di ebrei fuggitivi, seppero opporsi a tanto orrore, ci ritroveremo domenica con i familiari dei coniugi Ordan, e con i ragazzi del Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze, appena eletti».



Sui motivi dell’unificazione delle commemorazioni si spiega l’assessore Mattia Gastaldi: «Come amministrazione comunale abbiamo voluto unire le celebrazioni di queste Giornate, per dare un segnale, anche distensivo. Riteniamo infatti che il male fatto dall’uomo all’uomo non abbia colore, ma resti solo una sconfitta per l’umanità».

L’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi) di Campolongo e quella provinciale respingono una chiave di lettura azzardata. «Questa maggioranza», spiega il segretario provinciale Anpi, Tullio Cacco, «ha compiuto un’operazione di mistificazione della storia. Non si possono accomunare i morti della Shoah a quelli delle Foibe. Va ricordato infatti come l’Italia fascista abbia invaso con 40 divisioni la Jugoslavia e abbia compiuto efferatezze terribili creando campi di concentramento con migliaia e migliaia di morti e passando per le armi interi villaggi, anche donne e bambini. Le Foibe sono state anche una reazione sbagliata e orribile a questi massacri che noi italiani tendiamo sempre a dimenticare».

Sulla stessa posizione il segretario dell’Anpi di Campolongo, Ulisse Fiolo: «È davvero un’operazione pericolosa per i nostri giovani. Accostare due fenomeni così diversi è sbagliato dal punto di vista storico e politico».

 

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