A Campalto la "Maratonella" diventa una festa

MESTRE. Non sono bastate le nuvole incerte della prima mattinata ad ingrigire la domenica di Campalto, che ieri al clima umido e sonnacchioso di inizio autunno ha opposto i colori e l'energia dello sport, dell'agonismo ma soprattutto della festa cittadina. La sesta “Maratonella”, la manifestazione podistica lungo via Orlanda, nel suo percorso più lungo arrivava a snodarsi attraverso boschi, parchi e forti della metà orientale del territorio comunale.
Oltre 1800 i partecipanti, divisi nei tre tracciati: il più impegnativo, da 30 chilometri, ha coinciso anche con la “TrentaKmVe”, seconda gara competitiva del campionato italiano bancari/assicurativi, ha registrato più di 800o pettorine; meno impegnativi, e declinati anche in versione “Fit” e “Nordic Walk”, a colpi di bastoncini in carbonio, gli altri due percorsi da 15 e 6 chilometri sono stati invece affollati da famiglie, bambini e “atleti di lungo corso”, che hanno saputo sopperire al minor agonismo grazie ad una sovrabbondanza di spirito sportivo e buonumore.
Partiti dopo le 9, alle 11.30 del mattino la maggior parte dei corridori era già ritornata in piazza San Benedetto, i primi runner in gara sul percorso lungo ormai ricongiunti con i “colleghi” dal passo più rilassato; mentre i volontari dell'organizzazione cingevano i partecipanti con le medaglie commemorative i più stanchi tra i maratoneti allungavano l'ultimo sprint, i più affamati, invece, si fermavano a sbirciare ai lati del traguardo, dove erano state preparate bottiglie di prosecco ghiacciate e stuzzichini.
Nei campi alle spalle della chiesa si entrava davvero nella seconda parte della giornata: biscotti, frutta e bevande, e al segnale dello speaker gli organizzatori hanno dato il via al “pasta party” prima e al “pizza party” poi, grazie ai quali i corridori meno preoccupati dalla linea hanno potuto inseguire sorridendo le calorie appena bruciate.
In mezzo a panchine, transenne e striscioni c'era persino chi, zuppa di fagioli in mano, si informava riguardo alle prossime competizioni podistiche, visto che tra le due porte da calcio bianche della parrocchia di Campalto avevano trovato posto i punti informativi di tutte le maggiori manifestazioni agonistiche e amatoriali del Veneto. Mentre tutti sostituivano le fettine d'arancia con ben più sostanziosi tranci di capricciosa, alle porte del patronato il presidente della maratona, Flavio Mestriner, ha dato il via alle premiazioni, affiancato dal presidente della Municipalità di Favaro, Marco Bellato: riconoscimenti, targhe e medaglie non sono arrivati solamente alle migliori performance sulla 30 chilometri, ma hanno interessato ciascuna gara e categoria, restituendo a tutti la sensazione di una corsa pienamente partecipata. A mezzogiorno il sole ha definitivamente accantonato le nuvole e anche le strade vicine, fino ad allora immerse in una pigra quiete autunnale, si sono popolate tra gli sguardi dei curiosi e gli strilli divertiti dei bambini; i partecipanti alla corsa si potevano distinguere facilmente, anche quando tornavano a casa in abiti “civili” dopo essersi cambiati nelle auto o nelle stanze della parrocchia: stretto saldamente in mano avevano il sacchetto giallo con i gadget della festa e, nonostante la fatica, sui loro volti erano stampati i sorrisi soddisfatti di chi ha lottato contro stanchezza e acido lattico, vincendo.
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