8 marzo, invasione di abusivi Sequestrati 1.741 mazzi di mimose
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Otto marzo, giorno del dono della mimosa alle donne per la loro giornata. E giorno di superlavoro per i venditori abusivi di fiori. A decine, tutti uomini, con i mazzetti di mimosa gialli tra le mani, e tutti di nazionalità asiatica, cingalesi o bangladesi, hanno impegnato ogni semaforo trafficato, proponendo in vendita il gentile omaggio alle donne. Un concentramento di venditori inusuale a Mestre. E a cui ha risposto la Polizia municipale con una serie di controlli, iniziati già nella giornata di venerdì, e che hanno portato a sequestrare quasi 1.800 mazzi di mimose in città.
I dati della giornata di controlli sono stati resi noti nel tardo pomeriggio di ieri. 1.741 mazzi di mimose sequestrati in una giornata. La Polizia municipale di Venezia ha organizzato un apposito servizio con l'obiettivo di arginare il più possibile il fenomeno della vendita abusiva di mimose, sia lungo le strade della terraferma che nel centro storico e nelle isole. Con l'impiego di diversi operatori nell'arco della giornata, divisi nelle varie zone della città, sono stati sequestrati e distrutti, fino alle 18, 1.741 mazzi di mimosa (1.284 in terraferma e 467 in centro storico e nelle isole).
Quattordici i verbali di contestazione a venditori abusivi. Un venditore, cittadino del Bangladesh, è stato accompagnato al Nucleo di polizia scientifica della Polizia municipale per l’identificazione.
Il fenomeno delle vendite abusive d i fiori vive le sue giornate clou in occasione di festività come l’8 marzo o il 25 aprile, il giorno dell’omaggio del bocolo in occasione dei festeggiamenti di San Marco.
Ma ieri il numero di venditori presenti ai vari semafori in terraferma ha, francamente, raggiunto numeri mai notati prima in città.
Quasi tutti i principali semafori del centro sono stati invasi dai venditori.
Ieri mattina ne abbiamo contati tra sei e otto, almeno, solo all’uscita della tangenziale Miranese verso il centro di Mestre. Assembramento con diversi gruppi al “lavoro”, anche in via Vespucci, via Sansovino e ai semafori di via Martiri della Libertà e sul cavalcavia di Mestre in ingresso alla città. E ancora in centro, in via Fradeletto. Una invasione di venditori abusivi che era stata in qualche modo preventivata. Prima le lamentele dei fioristi regolari con i rappresentanti della categoria della Cgia di Mestre che hanno scritto a Questura, carabinieri e Finanza sollecitando controlli contro questa «concorrenza sleale», operata dai venditori abusivi. Poi la risposta della Polizia locale, con l’organizzazione di una serie di servizi in centro storico e terraferma, dove, in particolare, quasi tutto il personale in servizio ieri è stato adibito a questo tipo di controlli. Una controffensiva dei vigili urbani, che ha dato i suoi frutti, tra multe e sequestri.
Tra i motivi che hanno, probabilmente, portato ad un così evidente aumento di venditori sulle strade c’è anche quello della “fame di lavoro”, dovuta alla crisi economica che ha fintito con il togliere lavoro anche a tanti immigrati dal sud del mondo.
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