27 milioni per 22 paratoie ai croati della Brodosplit

Prima gara dopo il commissariamento della Comar, l’azienda delle imprese del Mose che gestiva gli appalti chiesti dall’Ue. Costi più bassi rispetto al passato
Di Alberto Vitucci
Interpress/Mazzega Tantucci Venezia, 09.09.2014.- "Jack-up", In avaria la piattaforma del MOSE ormeggiata davanto all'arsenale bacini.-
Interpress/Mazzega Tantucci Venezia, 09.09.2014.- "Jack-up", In avaria la piattaforma del MOSE ormeggiata davanto all'arsenale bacini.-

VENEZIA. Ventisette milioni di euro per 22 paratoie. Si è conclusa ieri nella sede del Consorzio Venezia Nuova all’Arsenale la prima fase della procedura di gara per assegnare i lavori di costruzione delle paratoie destinate alla bocca di porto di San Nicolò. A vincere la gara l’azienda croata Brodosplit di Spalato, la stessa che si era aggiudicata le forniture per le bocche di Malamocco e Chioggia. Le procedure saranno perfezionate nei prossimi giorni, e a da allora potranno partire i lavori.

Si tratta della prima gara gestita direttamente dai commissari del Consorzio Venezia Nuova, dopo che il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, su richiesta del presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone, ha firmato il decreto di commissariamento della società Comar. La Costruzioni Mose Arsenale è una società costituita nel 2009, di proprietà delle imprese principali del Consorzio (Mantovani, Condotte d’acqua e Grandi Lavori Fincosit) allo scopo di gestire le gare, rese obbligatorie dall’Unione europea per una parte dei lavori del Mose. Una serie di irregolarità riscontrate nell’esame dell’attività di Comar hanno convinto i commissari a chiedere a Cantone il commissariamento, deciso l’8 gennaio e in questi giorni perfezionato.

Adesso, dopo il Consorzio, i tre commissari governano anche l’impresa degli appalti. Per la prima volta il responsabile della gara (Rup) è uno dei tre commissari, il torinese Francesco Ossola. La commissione giudicatrice ha deciso ieri di assegnare la gara per le paratoie alla migliore offerta, quella della Brodosplit. Prezzi più bassi di quelli previsti come base d’asta (meno di un milione di euro a paratoia contro un milione e mezzo).

Una fase delicata, quella della costruzione del Mose. Che adesso sconta anche i ritardi dovuti al non funzionamento del jack-up, la nave attrezzata da oltre 50 milioni che Consorzio e Magistrato alle Acque avevano deciso di costruire, affidandone la realizzazione attraverso la Comar, prima alla Cav (società anch’essa di proprietà delle tre sorelle Mantovani, Condotte e Fincosit) poi alla Mantovani e infine alla Palomar e Fip industriale, anch’essa di proprietà Mantovani. Il jack-up è fermo da un anno e ancorato davanti all’Arsenale. Dovrebbe servire per posare le paratoie e per sganciarle dai cassoni e trasportarle all’Arsenale per la manutenzione. Ma la nave non funziona. Dunque la posa delle nuove paratoie a Malamocco, prevista per aprile, potrebbe slittare. Oppure essere affidata a un normale pontone con gru.

Argomenti:paratoiemose

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia