26 le moto-ambulanze donate dai benefattori veneti ai medici del Cuamm Africa

MESTRE.La campagna del Cuamm Medici per l’Africa di Padova si è conclusa con una raccolta fondi che ha coinvolto anche la provincia di Venezia e che ha permesso l'acquisto di 25 moto-ambulanze per andare in soccorso nei terreni impervi africani di donne, partorienti, dei loro bambini e dei malati in Sierra Leone e Sud Sudan. Oltre 65 mila gli euro raccolti.
Nel Sud Sudan opera da tempo anche una volontaria mestrina del Cuamm, Paola Artico. Una presenza discreta, fuori dai riflettori, che conferma il legame tra il nostro territorio e le piste di terra e fango della Sierra Leone e del Sud Sudan dove le moto-ambulanze, acquistate con i contributi anche di tanti veneziani, aiutano a salvare le vite di mamme e bambini perché le motocross riescono, meglio di jeep e furgoni, a raggiungere i villaggi più sperduti dell’Africa.

Nella provincia di Venezia la mobilitazione per l’acquisto di motociclette per i Medici con l’Africa Cuamm, che per questa campagna di raccolta fondi, dal titolo “Mettiamoci in moto”, ha contato anche sulla collaborazione dei giornali del gruppo Gedi (Nuova Venezia, Mattino di Padova, Tribuna di Treviso e Corriere delle Alpi) ha visto partecipare tanti. Il costo di una moto, comprensivo di manutenzione e gestione è di 2.500 euro.
C’è chi ha scelto una donazione anonima e chi ci ha messo anche la faccia per contribuire al passaparola. Ci sono le onlus aziendali come quella del gruppo di costruzioni Ferasin di Jesolo che ha visto il contributo della famiglia Capeleto. I figli portano avanti la volontà solidale del padre, mancato.

Ci sono gli amici di Ceggia di “Insieme per l’Africa”, 220 persone che da anni operano con propri progetti in Guinea Bissau e Togo e hanno colto subito l’invito di don Dante a mobilitarsi per l’acquisto di una moto. Lo stesso hanno fatto il gruppo dei “Ferrovieri per l’Africa”, tutti dipendenti veneti delle Ferrovie dello Stato che hanno ottenuto l’aiuto anche della mutua Cesare Pozzo, che ha una filiale a Mestre in via Ulloa e ha subito contribuito con la mobilitazione del consigliere del cda Giuliano Girotto. «Abbiamo risposto immediatamente, senza alcun indugio, perché su questi temi la nostra risposta è immediata», ci ha raccontato il consigliere.
A favore della campagna si sono mossi anche scrittori come il veneziano Marco Franzoso che ha deciso di contribuire alla raccolta fondi.
In Veneto tante le iniziative. Cinque Lions Club della città di Padova hanno contribuito a “Mettiamoci in moto”, la raccolta fondi promossa dal Cuamm. La somma della raccolta fondi in questo caso è pari a 7.700 euro.
Attualmente il Cuamm- Medici per l’Africa sta lavorando in sette paesi africani e in questo periodo la mobilitazione è massima per gli interventi di aiuto dopo l’alluvione in Mozambico, causata dal Ciclone Idea che sta scatenando in vari villaggi anche delle epidemie di colera.
Il gruppo dei Medici si è subito mobilitato anche per affrontare questa calamità naturale. «Abbiamo formato quasi 100 attivisti per sensibilizzare di famiglia in famiglia sulle buone pratiche igieniche per impedire la diffusione del colera e per individuare, in modo precoce, i casi da inviare nei 3 centri di cura aperti», raccontano dal loro account Twitter costantemente aggiornato con le notizie dall’Africa Sud Sahariana. La raccolta fondi per le moto per il Sierra Leone e il Sud Sudan è stata, quindi, condotta in contemporanea con le campagne di informazione e raccolta di fondi per l’emergenza alluvione.
Quindi, anche se la campagna “Mettiamoci in moto” ufficialmente si è chiusa il 31 marzo a Padova con gli ultimi gazebo, il Cuamm continua ad avere bisogno di aiuto concreto. Il sito internet di riferimento è: https://www.mediciconlafrica.org/blog/unisciti-a-noi/dona/. —
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